In questi anni abbiamo collaborato con persone, territori, istituzioni… Cosa vuol dire risuonare? Cosa vuol dire essere in sintonia? È possibile risuonare nell’incontro col mondo?
Nell’anno dei nostri 31 anni abbiamo deciso di riflettere su questo fenomeno incontrato più volte nella nostra storia e connaturato alla nostra formazione musicale e artistica.
La risonanza ci ha messo in relazione con tante realtà e ci ha permesso di capire che “risonanza” può essere in tutti gli aspetti della nostra vita, anche in quelli più quotidiani e semplici.
Con questa mostra on line vi chiediamo di rappresentare e raccontare la vostra idea di risonanza, col desiderio di condividere insieme questa esperienza profonda e universale.
Il silenzio di musiche e voci già passate, vibrazioni che restano, inafferrabili, lontane, più che mai presenti.
Laura Sassi
Il cielo trapunto di stelle
Onde su asfalto
Chitarra e violino _ Pablo Picasso
Il mio corpo ascolta la musica prodotta da uno strumento musicale e il timpano vibra facendo risuonare in me non solo il suono ma anche l’emozione che esso ha veicolato. Il sistema uditivo compreso il sistema osseo funzionano da cassa di risonanza recependo e moltiplicando le vibrazioni dell’onda sonora, mentre l’emozione viene amplificata e riceve un nome dal sistema limbico.
Anche l’empatia può essere considerata una risonanza è infatti la capacità umana di ascoltare e condividere la stessa emozione provata dall’altro. Il facilitatore è in effetti una persona che sa fare il vuoto dentro creando così uno spazio in cui l’emozione trova il luogo giusto per essere accolta e riconosciuta come vedibile. Riconoscere una emozione attraverso il rispecchiamento è una grande occasione di comprensione e di crescita.
Edoardo Carone
La danza _ Henri Matisse
Verde prato risuona
Corse a piedi nudi
Evocano
Rumori di passi, fruscio dell’erba
Allegretto ma non troppo.
Rosso è
Il battito del cuore
Che dalla cassa di risonanza
Ascoltare si fa
Da orecchio attento.
Blu il silenzioso suono
Del mio spirito
Che meravigliato
Ascolta la musica della vita.
Giallo di primula che sboccia
Rimbombo di gentilezza
Che m’ammalia.
Francesca Cavazzoni
Un’emozione violenta
m’avvolge
melodia di note vivaci e gioiose
in me si compone.
Entusiasta il mio corpo
danza
felice il mio spirito
sorride.
Tremanti di gioia corpo, mente e spirito
unitamente
riscoprono la bellezza di essere vivo.
Giovanni Malanca
Un brivido
di inizio.
La vibrazione
in risonanze.
Il silenzio d’ascolto
in sintonia d’emozione.
Il perdersi e il ritrovarsi.
La musica è essenza.
Giovanni Malanca
Se potessi dipingerei i colori della musica e ne nascerebbe un quadro come quello di Chagall in cui il blu farebbe da tela cioè il silenzio su cui appaiono le note della musica della vita. Dipingerei il rosso passione di suoni accesi e profondi, i gialli di giochi solari in cui sentirsi vivi e creativi e così via fino a comporre l’armonia che contenere sa sia gioie che dolori.
Io violinista che disporre vorrebbe le sue note, mi accorgo che prima ascoltare devo l’universo nel suo discorrere tra silenzi e suoni per accordarmi ad esso e scrivere un canto armonioso.
Sentire vorrei la tua voce sirena così che dalla bellezza del tuo canto venga sopraffatta e tristezza mi lasci. Peggio sarebbe il tuo silenzio che di morte mi parla, e come immobile del suo naturale moto il cuor mio più non batterebbe. Taccio io per ascoltare quel sinuoso canto che discorrere con ogni mia cellula sa così che l’armonia, dono che l’universo t’ha fatto, di star con me si compiaccia.
Giulia Ghiretti
Le coq rouge dans la nuit _ Marc Chagall
Impressione III _ Vasilij Kandinskij
Ascolta i colori della musica e senti
sentimenti affiorare.
Ascolta i colori della musica e saggia
Il sospiro del mio spirito.
Ascolta i colori della musica e senti
ansimare il mio animo.
Ascolta i colori della musica e senti
apparire il suono della sua voce.
Ascolta i colori della musica e senti
una serenata di appartenenza.
Ascolta i colori della musica
e sorridi alla vita.
Marina Montefiore
Tono su tono. Risonanza è questione di stile.
Improvvisazione a quattro mani.
La risonanza è un fenomeno soprattutto musicale ed è riferito alla capacità di uno strumento di produrre onde sonore che impattando su un risuonante si traducono in vibrazioni aumentandone l’intensità. Questo fenomeno può essere riferito anche alle persone. Non solo la voce producendo suono può far risuonare l’ascoltatore attento ma anche l’emozione da essa trasmessa attraverso intonazioni e toni. Mentre per il suono della voce si entra in risonanza attraverso il timpano e la cassa cranica, per l’emozione sono cuore e mente attraverso l’empatia o ancor meglio la simpatia (syn pathos). Neurologicamente credo che le cellule Mirror (dette anche cellule a specchio) siano dei risuonatori, cioè dei recettori in grado di cogliere le vibrazioni dell’altro e riprodurle. Grazie ad esse le emozioni e le intenzionalità vengono recepite e tradotte, il sistema neurologico attivato ci fa vivere la stessa esperienza dell’altro. L’esperienza vissuta in risonanza è così intensa da perdere la sua forma di riflesso per diventare concreta. La risonanza emotiva è quella sintonia che nasce tra due persone che si amano o si stimano profondamente. È di primaria importanza che fra i due vi sia un ascolto attento ed empatico. È proprio quell’ascolto che ci permette di cogliere le sfumature e di immedesimarci nel vissuto emozionale dell’altro e farlo nostro, senza però perdere la nostra identità. La sintonia che nasce tra facilitatore e facilitato è frutto di un rapporto che ha alla base riconoscimento, rispetto e fiducia nella unicità individuale. Alla sua base vi sono un ascolto attento e libero da preconcetti e giudizio, e la disponibilità a creare lo spazio interiore necessario a contenere le istanze dell’altro.
Giulia Caberti
La lezione di musica _ Jan Vermeer
La grande famille _ René Magritte
Zitta sono di parole intelligenti dette a voce alta, ma il mio cervello mai fa silenzio. L’anima mia canta canzoni di lode, di ribellione, di gioia o di dolore e seppur paia strano ne sento i diversi ritmi. Anche il mio corpo poiché vitale produce suoni: batte il cuore e circola il sangue, brontola la pancia per fame o aria in eccesso, digrigno i denti quando lo stress mi assale, rido di gioia o d’imbarazzo, non conosco il silenzio. Sento suoni fantastici dono della natura come l’usignolo che sovrastare sa per eleganza il ticchettio del mio dito che batte sulla tastiera. Il silenzio assoluto non esiste se non nella morte. I silenzi parziali invece sì. Tace la mente e riposa, tace il sonno per sognare. La musica è fatta di suoni e silenzi, le pause sono il respiro del suono.
Laura Depietri
Due donne tahitiane _ Paul Gauguin
Impegnar mi devo
a svelar l’arcano
ragione non trovo
che spiegare sappia
l’affetto che per te provo
amica mia.
Forse è solo questione di risonanza
ciò che provo io tu lo senti
e pure io con te.
Parole non servono a chi
come noi
condivider sa le emozioni.
Solo un paio son doverose:
ti voglio bene per come sei.
Anna Scaruffi
Della risonanza magnetica si occupino i medici, l’acustica la lasciamo ai musicisti, io proverò a parlarti di quella emotiva. Per risonanza emotiva intendo la capacità di una persona di mettersi in ascolto dell’emozione dell’altro. Perché questo avvenga, ci si deve porre nello stato d’animo di accoglimento, lasciarla entrare e, facendole spazio, farla risuonare dentro così che l’altro si senta compreso e sostenuto. Non vi è ragionamento in tutto questo processo. L’empatia che produce ed è prodotta dall’accoglimento è un livello vibrazionale che risuona dentro facendoci percepire l’intesa della condivisione. Mi basta guardarti per intuire come stai, poi ti lascerò il tempo di raccontarti se vorrai, ma il mio animo sarà già pronto.
Camilla Cipelli
Polifonia _ Paul Klee
Pitagora soleva lenire con ritmi e canzoni e incanti le passioni dello spirito e della carne; e con gli amici si serviva di tali armonie, ma egli udiva l’armonia del cosmo, e percepiva l’universale concerto delle sfere celesti e degli astri che nelle loro orbite si aggirano, che a noi non è dato di udire per la piccolezza della nostra natura.
Caro Pitagora,
fondatore della matematica, hai saputo trovare armonia e bellezza nella totalità dell’esistente. I numeri, apparentemente freddi e vuoti, sono diventati grazie a te il contenuto e il contenente di ogni cosa.
Tu, che ascoltare sapevi la voce del cosmo prodotto dal moto dei corpi celesti, ci hai rivelato la connessione tra musica e numero. Questo ha permesso agli uomini di conoscere meglio le leggi che stanno alla base dei suoni, ma soprattutto di cogliere la capacità della musica di educare e portare guarigione. Ogni musica apprezzare si fa se entra in risonanza con un determinato stato d’animo.
Io ben conosco, perché l’ho provato sulla mia pelle, quanto la musica riesca a lenire le sofferenze o quanto possa rendere ancor più gioiosi momenti felici. I suoni sanno entrarti dentro e modificare l’assetto delle cellule, recuperando quell’equilibrio che dà stabilità alla vita.
Anillo Sezzi